For the Love of Animals. L’Amore per gli Animali
Esposte 22 sculture in bronzo e marmo di Elena Engelsen per raccontare la biodiversità e la ricerca di una convivenza rispettosa delle specie animali e dell’ambiente.
Dalla fragilità dell’orso polare all’espressione corrucciata del gorilla, dall’eleganza del camaleonte al pangolino avvolto su sé stesso, la scultrice norvegese coglie espressioni e stati d’animo conferendo agli animali una vitalità fermata nella scultura, in grado di eternarli e di eternare le loro caratteristiche morfologiche e, con esse, quelle espressive. Posizionate lungo il perimetro della Sala della Balena, le sculture scandiscono il percorso culminando nelle tre colonne – due colonne coclidi che sembrano omaggiare Roma, una che appare quasi come un tributo alla scultura modernista novecentesca – sormontate da tartarughe, tapiri e antilopi a rappresentare simbolicamente la sacralità di queste specie.
For The Love of Animals esprime l’amore che lega Elena Engelsen all’ambiente naturale. Attraverso il riferimento all’animalismo storico-artistico corrente che ha avuto origine da un gruppo di artisti francesi tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, con un incremento rilevante grazie ad artisti quali Antoine-Louise Barye e Rembrandt Bugatti, Engelsen guarda al mondo animale e naturale da una prospettiva che ne interpreta le peculiarità morfologiche ed espressive. Osservando un animale da tutte le angolazioni, la scultrice denota una profonda conoscenza dell’anatomia e degli atteggiamenti. Impiegando diversi materiali, dal marmo al bronzo, Engelsen esprime empatia nei confronti di tutti gli animali, dai più piccoli, come la lumaca e il porcellino di terra, ai vertebrati, alcuni minacciati di estinzione su tutto il Pianeta.
In un mondo nel quale la biodiversità è fortemente messa in pericolo dalle azioni umane e dagli effetti devastanti dei cambiamenti climatici, la Engelsen apporta un contributo chiaro per incentivare l’uomo a responsabilizzarsi nei confronti del mondo animale e del Pianeta che abita. Forse per questo ha scelto di mostrare l’Orso polare su una base che rappresenta una calotta di ghiaccio e posizionarlo sotto il grande scheletro di balenottera che pende dal soffitto della sala della Balena.
Un viaggio nell’amore, quello della scultrice Elena Engelsen, che vuole sensibilizzare le coscienze attraverso l’universalità dell’arte. Un viaggio da intraprendere “per amore degli animali”.
Biografia
Elena Engelsen (1952) vive e lavora a Oslo. Ha studiato alla Steenhouwerij Buitenfeldert (in collaborazione con la Gerrit Rietveld Academy) nei Paesi Bassi. Durante il suo soggiorno ad Amsterdam ha studiato con Joop Boshardt, Cor Kennedy e Kees Andriessen. Tornata in Norvegia nel 1980, ha iniziato a lavorare il marmo impiegando questo materiale come tramite per conferire alla scultura una molteplicità di sfumature, dal forte valore plastico, e una connotazione espressiva fondamentale.
Le sculture di Engelsen sono state acquisite dai principali Musei e Istituzioni norvegesi, tra gli altri: il Museo Nazionale d’Arte, il Museo di Arte Contemporanea, il Consiglio d'’Arte Norvegese e la Collezione d’Arte del Comune di Oslo. Le sue opere sono esposte anche in diversi luoghi pubblici, come l’Amstelpark (Amsterdam), l’Ospedale universitario e Jernbanetorget (Oslo).
Attraverso il riferimento all’animalismo storico-artistico, corrente che ha avuto origine da un gruppo di artisti francesi tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, la scultrice guarda al mondo animale e naturale da una prospettiva che ne interpreta le peculiarità morfologiche ed espressive. Osservando un animale da tutte le angolazioni, Engelsen denota una profonda conoscenza dell’anatomia e degli atteggiamenti: con le sue opere, l’artista interroga lo spettatore su come ci si senta nei panni di un animale e cosa si provi a essere minacciati da un’altra specie.