Collezioni universitarie
Le collezioni della Regia Università comprendono alcune raccolte appartenute all’Archiginnasio Pontificio, tra cui la collezione Lezzani, risalenti ai primi dell’Ottocento, ma sono in gran parte formate dalle raccolte realizzate sotto la guida di Antonio Carruccio (1837-1923), direttore del Museo Universitario dal 1883 al 1914. Al Carruccio va il merito di aver composto un’importante collezione di uccelli appartenenti alla fauna locale, la cosiddetta collezione romana, e di aver incrementato la collezione generale del Museo, comprendente reperti di varia provenienza geografica.
Sotto la direzione di Carruccio il Museo divenne un punto di riferimento per i naturalisti dell’area romana, in particolare per molti appassionati di ornitologia tra cui il principe Aldobrandini, il Conte Guido Di Carpegna, il Marchese Patrizi e il Principe Chigi Della Rovere. Tutto ciò portò alla creazione ex novo di una raccolta di uccelli provenienti dalla Campagna Romana: in pochi anni furono acquisiti più di 1500 esemplari raccolti nella provincia di Roma, con specie che hanno oggi un grande interesse storico-scientifico in quanto permettono di ricostruire la biodiversità dell’avifauna locale. Di notevole importanza sono ad esempio i chiurlottelli (Numenius tenuirostris), l’aquila anatraia maggiore (Clanga clanga) della Magliana, le aquile reali (Aquila chrysaetos) del Monte Cavo, le galline prataiole (Tetrax tetrax) e il pollo sultano (Porphyrio porphyrio) di Ostia.
Grazie al Carruccio si arricchì anche la raccolta generale con l’acquisizione di reperti da viaggi di esplorazione, come quelli di Carlo De Amezaga (1835-1899), primo italiano a compiere nel 1881 la circumnavigazione del globo con la corvetta “Caracciolo”, quelli in Africa orientale di Orazio Antinori (1811-1882), famoso ornitologo e naturalista e di Leopoldo Traversi (1856-1949), ufficiale medico ed esploratore. Attualmente, la collezione comprende circa 3000 reperti naturalizzati e circa 500 pelli da studio.
Nel 1892 Carruccio fondò la Società Romana per gli Studi Zoologici. Presidente onorario era il Re Vittorio Emanuele III, che contribuì alle collezioni universitarie con importanti donazioni. Notevoli per il numero e l’importanza scientifica dei reperti sono le raccolte provenienti dal Castello di Moncalieri, come la collezione di colibrì. Dalle collezioni reali provengono inoltre esemplari che costituiscono delle vere rarità, come quattro specie estinte a livello globale: l’alca impenne (Alca impennis), che può essere considerato il migliore esemplare tra quelli conservati nei musei di Torino, Milano, Firenze e Pisa, la colomba migratrice (Ectopistes migratorius), l’huia (Neomorpha gouldi) e il pappagallo del paradiso (Psephotus pulcherrimus). Numerose donazioni vennero fatte anche da altri membri di Casa Savoia, come la Regina Elena, che lasciò al Museo le sue raccolte di caccia e i Principi di Piemonte, che donarono i reperti raccolti nel loro viaggio in Norvegia e nell’isola di Spitzberg a bordo della nave reale “Yela”.